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Immagine del redattoreLaura Andreini

Marketing e Arte



Benvenutə e bentornatə sul mio blog!

In questo nuovo articolo parliamo dell'evoluzione dal punto di vista storico dell’arte come strumento di marketing. Il focus è, come sempre, sul mondo dell'arte e degli artisti.




Arte /àr-te/ sostantivo femminile Qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva.




Cenni storici sul marketing e sull’evoluzione dell’arte come strumento di marketing


Linea del tempo Marketing e Arte

1700 Gli annunci pubblicitari compaiono ed occupano gratuitamente la quarta pagina dei quotidiani. 1890 A Parigi, nel periodo della Belle Époque, nasce il Manifesto pubblicitario. Jules Chéret pubblicizza il Casino di Parigi attraverso un’immagine artistica e accattivante. 1904 A Parigi, appare il primo spot dello Champagne Moet et Chandon sotto forma di manifesto nei cinema. 1920 Nasce il Jingle nelle pubblicità radiofoniche.

1921 Leonetto Cappiello esponente dell’Art Nouveau per la prima volta in Italia

porta il manifesto pubblicitario d’avanguardia dove un’immagine sostituisce il prodotto da vendere, lo Spiritello per Campari.

1931 Fortunato Depero, maestro del futurismo italiano pubblica il Manifesto dell’arte pubblicitaria futurista1 e sostiene che “comunicando con ingegno e inventiva i propri prodotti o servizi, si produce niente altro che arte, la più pura e più vera possibile.” 1940 Orologi Bulova. Nasce il primo spot pubblicitario televisivo della storia.

1957 Carosello rappresenta l’approdo dello spot pubblicitario in Italia. 1960 Bob Noorda si impone in Italia come il maggior esponente della grafica italiana unendo l’arte alla grafica pubblicitaria e alla comunicazione del brand in modo indissolubile e rivoluzionario. 1968 Salvador Dalì realizza un filmato pubblicitario per il marchio di cioccolato Lanvin, l’anno successivo idea e disegna il logo di Chupa chups ed è il responsabile delle campagne pubblicitarie per l’Eurofestival 1985 Per la prima volta l’opera lirica entra negli spot pubblicitari. Si tratta dell’Ouverture di La gazza ladra di Gioacchino Rossini in una pubblicità del Grana Padano. Qualche anno dopo toccherà al coro Va, pensiero tratto dall’opera Nabucco di Giuseppe Verdi per lo spot della British Airways.



Il Marketing tradizionale nell’Arte



Se l’Arte diventa manifesto quando rappresenta in sé messaggi politici, ideologici o caratterizzanti di un brand, quando e come la pubblicità diventa un manifesto per l’Arte stessa?

Nel momento in cui la pubblicità rappresenta la possibilità di far conoscere il contenuto che si intende trasmettere a un pubblico e riesce nell’intento, ecco che essa diventa strumento. I manifesti nelle città e all’esterno del Teatri, le brochure nei Conservatori e nei Licei, i volantini distribuiti nei luoghi strategici, le pubblicità radiofoniche e televisive delle emittenti locali e nazionali, gli articoli e i trafiletti nelle riviste di settore o nei quotidiani sono i canali e gli strumenti tradizionali che permettono di raggiungere il maggior numero di persone possibile. L’artista che trova il proprio nome sul cartellone lo custodisce gelosamente come prova curricolare e come ricordo di quel momento della propria vita artistica e personale. Gli artisti nella propria promozione generalmente non utilizzano il marketing in modo diretto, ma piuttosto partecipano attivamente alle strategie di marketing delle proprie agenzie, delle strutture che li ospitano attraverso collaborazioni, ospitate, articoli e interviste.


Alcuni esempi nel mondo della musica:

  • Matteo Bocelli, figlio del celebre Andrea, compare in uno spot della nuova Fiat 500 elettrica a maggio 2022, un’ottima strategia di marketing per un figlio d’arte emergente nell’ambito musicale.

  • Jennifer Lopez è stata protagonista di uno spot della Fiat 500, unendo l’immagine della diva pop a quella della city car “glamour e fashion”.

  • Cecilia Bartoli ha prestato la propria immagine nel 2000 per la pubblicità di Rolex e la propria voce nel 2014 per uno spot della Conad mentre in tutta Europa nello stesso anno andava in onda in Tv uno spot della sua casa produttrice Universal Music con protagonista Cecilia Bartoli e la sua Tournée.

Digital marketing nell’Arte


Le star internazionali della musica sono state le prime ad essere proiettate dalle proprie agenzie nel mondo digitale.


Linea del tempo digitalizzazione degli Artisti

I Led Zeppelin ed Eros Ramazzotti (il primo vincitore di Sanremo con Adesso tu del 1986 ad avere un sito web) nel 1996 hanno acquistato il proprio dominio2, seguono nel 1998 Bobby Solo, Aretha Franklin, i Metallica, Madonna e Placido Domingo, Riccardo Chailly e Ludovico Einaudi nel 1999, David Garrett nel 2000, il duo 2Cellos nel 2001, Anna Netrebko nel 2002, Riccardo Muti nel 2006, Zubin Mehta nel 2006 e Cecilia Bartoli nel 2012.



La nascita di internet e la sua definizione3 risale tra l’inizio degli anni 80 e la fine degli anni 70, nel 1991 il CERN annuncia la nascita del World Wide Web e oggi trent’anni dopo in Italia, siamo ancora molto indietro per quanto riguarda il digitale, non solamente nell’ambiente artistico. Nel rapporto sulla conoscenza 2018 ISTAT4 emerge che il 72% delle imprese in Italia ha un sito web e solo il 10% di esse vende online, mentre secondo una rilevazione Audiweb-Nielsen5 nel 2020 c’è stato un incremento del 13% dei liberi professionisti nell’accesso alle piattaforme e agli strumenti di lavoro sul web. Il Dipartimento per la trasformazione digitale del Governo italiano ha entro l’anno 2026, obiettivi importanti per la trasformazione digitale del Paese quali colmare il gap di competenze digitali, con almeno il 70% della popolazione che sia digitalmente abile e raggiungere, in collaborazione con il Mise, il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga6. Per il mondo dell’arte non ci sono fonti di dati statistici su cui basarsi, oltretutto nello specifico, il mondo artistico musicale al di fuori degli ambienti istituzionali delle scuole e delle università, delle fondazioni e degli enti riconosciuti, non è ben regolato da normative e fondamentalmente la figura dell’artista non viene riconosciuta come professione. Dunque sta all’artista stesso prendere atto e consapevolezza che gli strumenti digitali oggi sono alla sua portata, essi rappresentano un’opportunità irrinunciabile per non rimanere indietro nell’evoluzione digitale globale e nella promozione di sé. Diverse sono le forme per promuoversi sulle varie piattaforme, a partire dal sito web fino ad arrivare ai diversi social network e piattaforme di streaming e di riproduzione digitali:


  • Articoli sul Blog o Vlog, Infografica

  • Podcast tematici

  • Reels, video brevi e Stories

  • Video performance

  • Streaming live conference e Streaming live performances

  • Foto, NFT


Nel prossimo articolo ti racconto i dati statistici emersi da un'indagine sugli artisti in merito alla propria digitalizzazione!


Grazie per aver letto fin qui, lascia un cuore se ti è piaciuto l'articolo e scrivimi qui, via mail o sui social Instagram\Facebook\TikTok\LinkedIn se hai domande sul tema della trasformazione digitale che vorresti approfondire.



 

1 M. Scudiero (a cura di), Fortunato Depero attraverso il Futurismo. Opere 1913-1958 (catalogo della mostra), Firenze, Galleria Poggiali & Forconi, 1998

2 Dati raccolti tramite Analisi dei singoli domini con il tool Test digitale di WEBIDOO Spa. La data del rilascio online della prima versione del sito web non è disponibile.


3 Internet /Ìn·ter·net/ — sostantivo maschile — Rete di collegamenti informatici a livello planetario che permette la connessione e la comunicazione tra loro di reti locali di computer e banche dati, rendendone disponibili agli utenti le informazioni nella forma di immagini, filmati, ipertesti, musica.


4 Istat, Rapporto sulla conoscenza 2018 — Economia e Società


5 Il Sole 24 ore, articolo L’Osservatorio, 12 gennaio 2021


6 Governo Italiano, Dipartimento per la trasformazione digitale, Gli obiettivi del piano di ripresa e resilienza


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